Beirut, 2020

Alle 18.08, oltre 2750 tonnellate di ammonio, illecitamente stipate nel porto della capitale libanese, sono esplose, probabilmente a causa di un primo incendio scoppiato in un’altra sezione del porto. L’enorme esplosione, sentita fino a Cipro, ha causato la distruzione di interi quartieri della città, uccidendo oltre 210 persone e ferendone 6500. Circa 300 mila persone sono rimaste senza casa.

La crisi economica, la pandemia, l’esplosione del porto, la negligenza di una classe politica corrotta al potere da oltre trent’anni hanno fatto precipitare il Paese in una crisi senza precedenti con i libanesi che non hanno più accesso ai dollari, il debito pubblico e la disoccupazione alle stelle, i medicinali quasi assenti e altissimi prezzi di beni di prima necessità. A ciò si aggiungono i suicidi, in continua crescita dallo scorso gennaio, aumentati anche dopo l’esplosione del 4 agosto.

Published here: RSI

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